Milan Vagač - Black Box

Mostra personale dal 6 aprile al 3 giugno 2023 presso LABS Contemporary Art Bologna.

Milan Vagač - Black Box

18 marzo 2023 - comunicato stampa

 

Dal 6 aprile al 3 giugno 2023, LABS Contemporary Art è lieta di presentare Black Box, personale dell’artista slovacco Milan Vagač. La mostra espone una selezione di opere inedite nate dalla riflessione sul rapporto tra l’uomo e la tecnologia.

Nell’estetica contemporanea lo spettatore rimane sempre di più affascinato dalla superficie seduttiva dei device senza interrogarsi sui funzionamenti interni. Circuiti del computer, cavi e metalli preziosi: tutti questi elementi, nascosti sotto la copertura plastica dell’apparecchio, rimangono inaccessibili al fruitore comune perché nascosti all’interno di scatole nere.

La serie Gizmo, termine che viene utilizzato per indicare un dispositivo o una macchina che svolge un particolare compito, di solito in un modo nuovo ed efficiente ma di cui non si conosce il vero nome, fa riferimento al concetto di “scatola nera”. L’artista attraverso il medium pittorico realizza superfici illusorie di dispositivi astratti mostrando strati e meccanismi nascosti: lo spettatore rimane affascinato dalla struttura del dipinto grazie all’uso della trasparenza delle tele e all’ossatura del telaio in legno.

Una parte significante della pratica pittorica di Vagač consiste nella rappresentazione di segni geometrici astratti. L’artista richiama nel suo linguaggio forme d’arte moderna tipiche della scuola del Bauhaus che vengono destrutturate nella pratica pittorica in elementi individuali.

Questo ragionamento decostruttivista si ritrova nella nuova serie di lavori presentati per la prima volta in Italia dalla galleria LABS. La superficie dei suoi lavori è solo parzialmente dipinta in modo da rivelare gli elementi strutturali. Rinnegando la bidimensionalità dell’opera l’artista ne rivela gli strati e le strutture nascoste.

Accompagna la mostra un testo di Domenico de Chirico.


Milan Vagač - Black Box
6 aprile – 3 giugno 2023
Opening 6 aprile 2023, h. 16-21
Labs Contemporary Art
Via Santo Stefano 38, Bologna
Orari
Martedì-sabato: h. 10-13 e 15-19 o su appuntamento


Informazioni
Tel. +39 051 3512448 | Mob. +39 348 9325473
info@labsgallery.it
www.labsgallery.it
@labsgalleery

Ufficio stampa
Irene Guzman
Tel. 349 1250956
irenegzm@gmail.com

Il titolo di questa mostra potrebbe certamente risultare ingannevole considerando che porsi dinanzi ai compositi e ammalianti dipinti del giovane artista, slovacco d'origine ma ceco d'adozione, Milan Vagač, non vuol dire di certo osservare il nero o quantomeno qualcosa di distintamente oscuro. Siamo piuttosto catapultati nel mondo dell'astrattismo puro, un astratto doppio in certa misura, poiché governato contemporaneamente dal ritmo e dalla ripetizione, la cui morfologia guarda al passato, ovvero alle forme autentiche dell'arte moderna, includendo i motivi tipici delle avanguardie proprie della scuola del Bauhaus, laddove ha avuto luogo, in maniera cruciale, quell'importante dibattito novecentesco sul rapporto che intercorre tra tecnologia e cultura. Elaborando, complicando e addirittura dissestando tali forme, Vagač ne sviscera i meccanismi interni che a loro volta vengono mostrati in tutta la loro intrinseca complessità. Si tratta di un procedimento prettamente estetico in cui la forma impera e laddove la stratificazione si rivela interamente in superficie attraverso perspicaci scelte pluridimensionali. In quest'ultima serie di lavori intitolata “Gizmo”, Milan Vagač fa riferimento alla macchina o ancor più precisamente al significato della parola stessa, in relazione a quell'oggetto tecnologico, solitamente di piccole dimensioni, del quale, in genere, non si conosce il nome esatto e che tuttavia possiede una specifica funzione. Ciò che interessa a Vagač èl'approccio che la maggior parte degli utenti ha nei confronti di un dispositivo che si presenta ai loro occhi come accattivante e progressista, privilegiandone, tuttavia, la sua superficie, da intendersi come involucro, disinteressandosi di ciò che esso contiene, delle parti fondamentali interne che rendono quell'oggetto ciò che realmente è, comprensivo dei suoi meccanismi più profondi che gli consentono di espletare le funzioni per cui è stato originariamente ideato. “Black box”, da cui il titolo della mostra, è, per l'appunto, una scatola nera, un sistema di cui non si conoscono i processi interni, tanto da poterla metaforicamente definire come una scatola magica. Il modo in cui Vagač guarda alla pittura è intrinsecamente questo, ovvero un luogo concreto e denso sia di riguardevole cura sia di instancabile fatica nonché di lunghi e articolati processi che collimano in superficie, unica zona visibile agli occhi dello spettatore. Attraverso i suoi lavori egli vuole mostrare ciò che sta sia dietro sia dentro, creando rilievi illusori, esponendo solo parzialmente la superficie e rivelando le strutture che altrimenti sarebbero nascoste, negando non già la superficie in senso ontologico ma facendo di tutta l'opera la superficie stessa. È così che, negando la piattezza di un dipinto, rivelandone gli strati immensurabili e le strutture recondite e mettendo in dubbio origine e scopo, ogni cosa, simultaneamente, affiora e sprofonda, pregna e nuda, in un ribollire di forme, in un ordinato e rigoroso magma formale costituito, come sosteneva il pittore e scultore tedesco Oskar Schlemmer, «dalla spazialità, dal sentimento dello spazio», a sua volta perfettamente incastonato in un mondo in cui «l’essere umano è sia un organismo in carne e ossa, sia un meccanismo di numeri e misure».
Domenico de Chirico - Milano, 16 Marzo 2023

Milan Vagač, Gizmo_270123, 2023, Acrilico su tela trasparente, 110 x 80 cm.
Milan Vagač, Gizmo_270123, 2023
Milan Vagač, Gizmo_050323, 2023, Acrilico su tela trasparente, 180 x 130 cm.
Milan Vagač, Gizmo_050323, 2023