domenica 14 novembre 2021

La realtà, i linguaggi alla Galleria Enrico Astuni di Bologna

"La realtà, i linguaggi" è il titolo della mostra a cura di Fabio Cavallucci che si terrà presso la Galleria Enrico Astuni di Bologna dal 20 novembre 2021 al 27 febbraio 2022 con l'esposizione di opere di Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieszka Polska, Rafaël Rozendaal, Tomás Saraceno e Nedko Solakov.


"Analizzando il lavoro di una serie di eccellenti artisti internazionali - scrive il curatore -  la mostra vuole affrontare la sfida di rendere popolare un tema apparentemente distante dall’interesse quotidiano: il rapporto tra il linguaggio e la realtà. Terreno scivoloso, in quanto la nostra cultura è ormai abbastanza matura e smaliziata per considerare il linguaggio immagine della realtà e persino la realtà stessa come esistente in assoluto. Allo stesso tempo, però, la pratica produttiva ed economica della nostra società, concentrata sul fare, finisce per tralasciare queste questioni, senza considerare quanto invece il linguaggio influenzi la nostra possibilità di comunicazione e i contenuti che vogliamo esprimere.

L’arte, come qualsiasi altro strumento di interpretazione, parte dalla realtà, che oggi, sia chiaro, non è necessariamente “natura”, ma ormai principalmente artificio. Osservandola, la interpreta e la traspone in codici. Ma poi questi codici si diffondono e influenzano la nostra percezione della realtà stessa, che vediamo filtrata attraverso di essi. Meccanismo singolare, poco osservato, ma che riconosce all’arte lo statuto di potente strumento di interpretazione e di comunicazione del mondo. Come dire che la realtà sarebbe una massa informe, un caos inestricabile, se nel tempo non fosse stata setacciata e raccontata dagli artisti (insieme, beninteso, agli scrittori, ai musicisti, ai registi e così via), i quali poi, a loro volta, descostruiscono i vecchi modelli per introdurne dei nuovi, in un processo di continua evoluzione. E anche oggi, sebbene la trasposizione digitale e i sistemi di comunicazione di massa aumentino la possibilità di partecipazione da parte del pubblico, gli artisti, anche se con più difficoltà, mantengono la sorprendente facoltà di generare immagini che formano il linguaggio estetico della nostra contemporaneità. Con una profonda differenza rispetto al passato: che se una volta i codici erano simili, appartenevano alle stesse famiglie stilistiche, oggi sono tanti quanti gli artisti, per cui conviene parlare, appunto, di linguaggi.

Gli artisti in mostra - Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieszka Polska, Rafaël Rozendaal, Tomás Saraceno, Nedko Solakov - offrono un ventaglio assai largo di interpretazioni della realtà e di conseguenti modelli linguistici. Tomás Saraceno, prendendo ispirazione dalla natura - le nuvole, le bolle, le tele di ragno - sviluppa un linguaggio con il quale dà risposte creative alle problematiche del mondo attuale, dalla crisi ecologica alla globalizzazione. Maurizio Mochetti riporta in immagini e opere i concetti scientifici che stanno alla base dell’universo: dalle leggi della velocità alla meccanica quantistica. Maurizio Nannucci adotta il linguaggio apparentemente più comune, quello con la minor possibilità di ambiguità: la parola scritta. Se non fosse che il colore e l’energia sprigionata dal neon spostano la parola dal concetto all’immagine, toccando i nostri sensi prima ancora della mente. Per Giulio Paolini il linguaggio è storia, anzi storia dell’arte: nulla esiste al di là di un mondo di segni e di icone che nel tempo si è stratificato nel nostro archivio culturale e che forma la base del nostro modo di pensare e di creare. Nedko Solakov, con verve ironica, trasforma le sue esperienze e l’immaginazione in narrazione, come uno storyteller che mescola oggettività e finzione. Maurizio Cattelan sembra voler eliminare la barriera tra linguaggio e mondo, e come i professori che Gulliver incontra all’Accademia di Lagado utilizza gli oggetti stessi, che divengono così strumenti per intervenire nella realtà, piuttosto che commentarla. Agnieszka Polska sviluppa una gran parte della sua pratica nella dimensione digitale, dove le immagini e le parole divengono alter ego del mondo, mescolando sogni, immaginazione e ricordi, ma insinuandosi in strade sempre meno battute dagli umani e sempre più guidate dall’intelligenza artificiale, lo strumento che parrebbe conquistare la gestione dei linguaggi del futuro. “Che spazio resterà agli uomini?”: è la domanda che pare sorgere dal lavoro di Rafaël Rozendaal, il quale sfrutta tutte le combinazioni delle tecnologie digitali per produrre forme astratte, piacevoli, attraenti che poi, in linea con le nuovissime metodologie delle blockchain, mette in vendita su piattaforme NFT.

Tutto sommato pare ci troviamo bene nel delegare alle macchine la facoltà di creare il linguaggio di domani. Ma converrà comunque prestare attenzione al fatto che il linguaggio non è indifferente, che interviene sulla nostra visione della realtà e sullo sviluppo del nostro futuro, se non vogliamo trovarci in un universo magari splendido e affascinante, ma in cui siamo solo servomeccanismi di un sistema su cui non potremo intervenire".


La realtà, i linguaggi

Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieszka Polska, Rafaël Rozendaal, Tomás Saraceno, Nedko Solakov

a cura di Fabio Cavallucci


20 novembre 2021 / 27 febbraio 2022

Inaugurazione: 20 novembre 2021 ore 11-20



GALLERIA ENRICO ASTUNI

Bologna 40126 Via Iacopo Barozzi, 3 Ph: +39 051 4211132 F: +39 051 4211242

info@galleriaastuni.net www.galleriaastuni.net

mercoledì 10 novembre 2021

Gli Orizzonti del corpo a Palazzo da Mosto

Il progetto nasce dal comune intento di Fondazione Palazzo Magnani e Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto di sperimentare un incontro innovativo tra danza e arti visive. ORIZZONTI DEL CORPO è un progetto inedito che unisce arti visive, performative e tecnologia in un continuo scambio: l’arte, con le opere di tredici artisti contemporanei invitati dalla curatrice Marina Dacci negli spazi di Palazzo da Mosto; la danza, con le MicroDanze ideate dal direttore generale della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto Gigi Cristoforetti e create da cinque coreografi internazionali; la tecnologia, con strumenti virtuali e immersivi che consentiranno ai visitatori di continuare ad assistere alle performance danzate.


Il percorso espositivo, a cura di Marina Dacci, si sviluppa in otto sale dello storico Palazzo da Mosto mettendo in connessione installazioni danzate (le MicroDanze) con una trentina di opere d’arte contemporanea dei tredici artisti contemporanei invitati.

Leonardo Anker Vandal, Bianco-Valente, Fabrizio Cotognini, Antonio Fiorentino, Silvia Giambrone, Gianluca Malgeri, Matteo Montani, Mustafa Sabbagh, Vincenzo Schillaci, Namsal Siedlecki, Sissi e Giovanni Termini sono artisti italiani o che vivono da tempo in Italia: le loro opere, per vocazione e assonanza, sono affiancate da sei MicroDanze di cinque coreografi: Saul Daniele Ardillo, Ina Lesnanowski, Philippe Kratz, Angelin Preljocai, Diego Tortelli. Si tratta di performance di pochi minuti, per uno o due, tre interpreti, destinate a spazi ristretti e a una fruizione espositiva.

Le MicroDanze saranno presentate dal vivo nel primo e nell’ultimo weekend della mostra, ma durante l’intero periodo sarà possibile farne esperienza attraverso i visori di realtà virtuale, oppure grazie a video, bozzetti ed elementi scenografici.

martedì 2 novembre 2021

Grandangolo | dal paesaggio alla veduta


Due artisti a confronto: Navarra e Croce Taravella. Apparentemente molto diversi, danno vita a questa esposizione che prende il titolo di “Grandangolo | dal paesaggio alla veduta” a cura del critico d'arte Giuseppe Carli, che sarà inaugurata sabato 13 novembre, ore 18:00, presso il Centro d'arte Raffaello in via Notarbartolo 9/e a Palermo. L'esposizione, che tratta il tema iconografico del paesaggio e della veduta, è dedicata al territorio siciliano. All'evento il direttore artistico Sabrina Di Gesaro descriverà al pubblico i percorsi di questi due grandi artisti.

“Questa esposizione – commenta il curatore Giuseppe Carli - mette a confronto due grandi artisti: Navarra e Taravella. Il primo, romano di nascita, intraprende un percorso antropologico che lo spinge alla infinita ricerca del bello, veicolando concetti musicali e letterari attraverso l'immagine figurativa e alle volte anche astratta; il secondo, Taravella, polizzano di nascita, al rientro da un'esperienza berlinese, resta colpito dal legame con la realtà metropolitana e realizza il “Ciclo delle città”, creando in tal modo una nuova pittura basata sul miscuglio di varie tecniche con un connubio tra grafica, incisione e pittura. I due artisti, entrambi ispirati dal tangibile come un “Grandangolo”, utilizzano angoli di ripresa molto ampi sfruttando una maggiore profondità di campo e offrono una visione prospettica che ha dello scenografico. La mostra, articolata da queste due maxi sezioni, paesaggio e veduta, intende offrire ai visitatori un'ampia panoramica sul lavoro di questi due artisti, apparentemente diversi, ma concettualmente molto simili. Si tratta di un racconto che si snoda attorno all'indagine del vero traducendosi in istinto emotivo o in concetto spaziale: dalla minuziosità del paesaggio madonita di Navarra fino a giungere alle visioni dei mercati palermitani, di Taravella.Grazie al confronto di questi due talentuosi artisti, - conclude il curatore – la mostra, vuole offrire al visitatore un’esperienza di bellezza e al contempo di riflessione mettendo l'uomo al centro e rendendolo oggetto inscritto nella realtà e soggetto esterno e narrante.


La serata di inaugurazione sarà allietata dalla presenza di Gerardo Vitale Sax che proporrà un repertorio tra Bossanova, Swing e New Pop ecc. e dalla degustazione di vini della Tenuta Gorghi Tondi – vini per natura, che presenteranno il loro spumante Palmarès, sia in versione Brut da Grillo che in versione Rosé da Nero d’Avola. La mostra sarà fruibile sino all' 8 gennaio 2022, (via Notarbartolo 9/e, 90141, Palermo) da lunedì a sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30. Festivi, domenica e lunedì mattina chiusi. L'inaugurazione prevederà l'ingresso a tutti coloro muniti di GREEN PASS nel rispetto delle normative di sicurezza sanitarie vigenti. Inoltre, grazie all'ausilio della dimensione digitale, sarà possibile visitare la mostra sulla nuova piattaforma nella sezione dedicata alla mostra in corso raffaellogalleria.com.


Info e Contatti

Centro d'arte Raffaello

www.raffaellogalleria.com

info@raffaellogalleria.com

+39 091 7574592

via Notarbartolo 9/e

90141 Palermo


Direttore Artistico

Sabrina Di Gesaro

sdigesaro@raffaellogalleria.com-

+39 339.2896464


Navarra, Taravella - Grandangolo | dal paesaggio alla veduta

Curatela: Giuseppe Carli

Direzione: Sabrina Di Gesaro

Luogo: Centro d'arte Raffaello

Mostra: 13 novembre 2021, ore 18:00

Testi: Giuseppe Carli, Sabrina Di Gesaro

Redazione: Elvira Martino

Fotografie: Tony Filippone

Social media : Silvia Santodonato

Catalogo: Edity edizioni

Editing: Carmela Spinelli

Progetto Grafico: Angelo Marrone

Durata: 13 novembre 2021 - 8 gennaio 2022

Orario

L 16:30-19:30 | M/M/G/V/S 10-13:00 – 16:30-19:30 | D e F chiuso



giovedì 28 ottobre 2021

Il Festival di Francesco Lauretta al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone

Dal 30 ottobre al 29 gennaio il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta “Festival”, la prima antologica museale dedicata all’artista Francesco Lauretta (Ispica, Ragusa, 1964 – vive e lavora a Firenze), a cura di Francesca Guerisoli.

Una cinquantina di opere tra le maggiori dell’artista – dipinti, disegni, sculture, azioni, installazioni – conducono il pubblico nel vivo del suo percorso creativo, da cui si sprigiona l’atmosfera gioiosa e vitale di un festival, festa popolare ricca di eventi d’arte, cultura, folclore e musica. Allestita sui tre piani del MAC, seguendo un ordinamento tematico, l’esposizione mette a fuoco i principali nodi del percorso di ricerca di Lauretta, già noto ai cittadini lissonesi per l’acquisizione del dipinto Dottor Pasavento con il Premio Lissone Pittura Edizione 2020/2021.

La mostra è il primo evento espositivo che inaugura la direzione artistica di Francesca Guerisoli, che ha assunto l'incarico come direttrice del Museo lo scorso settembre. Il 24 ottobre ha avuto luogo il primo incontro pubblico, un dialogo sulla collezione di design del MAC della neo-direttrice insieme alla storica del design Anty Pansera, Compasso d'Oro alla Carriera 2020.

Francesco Lauretta è un artista poliedrico, fine pensatore e autore di scritti filosofici, noto nell’ambiente artistico per la sua straordinaria capacità di interpretare il mondo attraverso la pittura, spesso non limitata alla bi-dimensione del quadro, bensì estesa allo spazio tridimensionale attraverso l'impiego di materiali eterogenei, di uso comune, che danno vita a installazioni multisensoriali.

Ciò che contraddistingue parte della sua produzione è la definizione attenta del dettaglio formale, la vivacità cromatica, i tagli spiazzanti con cui inquadra il soggetto, gli innesti di figure, cromie ed elementi che rendono enigmatica l'opera e molteplice la sua lettura. Se la gioia di vivere è caratteristica comune a tutti i suoi lavori, essa è veicolata, però, per contrasto attraverso la giustapposizione di “vita” e “morte”, generando una profonda, seppur calibrata, ambiguità.

I soggetti più frequenti sono folcloristici, popolari e raccontano le tradizioni locali soprattutto della sua Sicilia. Angeli che intonano un canto, processioni, feste di paese, funerali. Se pochi sono i ritratti, al contrario molti sono gli autoritratti in cui Lauretta assume altre vesti, come nella serie “Dottor Pasavento”. Nella sua produzione non mancano grandi tele che ritraggono contadini, paesaggi urbani, mercati rionali, pietanze tipiche siciliane, ritratti di gruppo, marine.

Lauretta realizza anche singolari sculture fatte di accumuli e revisioni di forme note, come la serie di vasi Pneuma (2018) a Reanimate scultura (1985-2017), qui disseminate tra il primo e il secondo piano del Museo.

L’opera di Francesco Lauretta non si esaurisce nello spazio espositivo. L’artista è anche autore di performance e azioni agite direttamente insieme al pubblico, di cui le più note sono il ciclo dei “Ritratti della morte” e “Scuola di Santa Rosa”, progetto che realizza dal 2017 con l’artista Luigi Presicce. Durante il periodo espositivo, Lauretta riproporrà per Lissone la performance “Scuola di Santa Rosa” (luogo e data in via di definizione).

Nel corso del finissage, che si terrà il 29 gennaio 2022, verrà presentato il catalogo della mostra.

Dopo “Festival” di Francesco Lauretta, la programmazione espositiva del MAC proseguirà fino a fine anno con altri due appuntamenti: un intervento context-specific di Flavio Favelli, “Casematte”, sulla Collezione Storica del Premio Lissone, e un'installazione fotografica in occasione delle festività natalizie.


Biografia

Francesco Lauretta è nato a Ispica- Ragusa, nel 1964 e vive e lavora a Firenze.

La sua produzione spazia dalla pittura, al disegno, alla scultura, alle installazioni multimediali. L’artista utilizza spesso materiali eterogenei e di recupero seguendo di volta in volta il filo rosso di un progetto che quasi mai si esaurisce entro lo spazio della tela.

Tra le mostre personali degli ultimi vent’anni: “In Hora Mortis”, performance, Tenuta dello Scompiglio, Capannori (2019); “Due volte”, a cura di Marco Senaldi, Galleria Giovanni Bonelli, Milano (2018); “Radioso”, a cura di Sergio Troisi, Villa Zito, Palermo (2018); “Inesistenze”, Z2o Sara Zanin, Roma (2015); “Una nuova mostra di pittura”, Palazzo Beneventano, Site Mill, a cura di Daria Filardo, Scicli (2014); “Esercizi di Equilibrio”, GAM – Galleria d’Arte Moderna, Palermo (2013); “Stare fuori”, Ex Marmi, Pietrasanta, a cura di Lorenzo Bruni (2012); “Reale”, Ex Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia, Palermo, a cura di Lorenzo Bruni (2011); “L’immagine che resta”, Galleria Tedeschi, Torino (2010); “L’infanzia assoluta”, Galleria Dac, Genova, a cura di Cristina Grazioli (2010); “Guarda avanti, e tutto ciò che ami svanirà”, Galleria Laveronica, Modica, 2009; “Lacrimogeni”, Allegretti Contemporanea, Torino (2009); “Wherever”, Centro ricreativo di quartiere, Galleria Laveronica, Modica (2008); “Scuola di pittura”, Galleria Civica di Trento, a cura di O. Berlanda e G.M. Montesano (2007); “Non saremo noi”, C/O Care Of, Milano, a cura di Roberto Pinto (2005); “Finisterre”, Palazzo Bricherasio, Torino, a cura di Luca Beatrice (2005); “Bubble Gum”, Galleria Carbone, Torino (2005); “Tenetevi svegli!”, Spazio Juliet, Trieste (2005); “Tenetevi svegli!”, Centro per l’Arte Contemporanea Casier, Treviso (2004); “Le metafisiche”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano (2004); “Via degli astronauti”, Galleria Carbone, Torino (2003); “Matrimia”, Galleria Sebastiano Amenta, Parma (2002); “Ceci n'est pas une pipe”, Galleria Carbone, Torino (2000).


Francesco Lauretta - FESTIVAL

30 ottobre 2021 – 29 gennaio 2022

MAC Museo d’Arte Contemporanea

viale Elisa Ancona 6, Lissone MB


Mostra a cura di

Francesca Guerisoli

Prodotta e promossa da

Comune di Lissone


Inaugurazione

sabato 30 ottobre, ore 18.00



Orari e ingressi

mercoledì e venerdì: 10.00 – 13.00

giovedì: 16.00 – 23.00

sabato e domenica: 10.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00


L’ingresso al MAC di Lissone è gratuito.

Accesso al Museo consentito con Green Pass, ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti con certificazione medica specifica.

Prenotazione consigliata: prenotazioni.museo@comune.lissone.mb.it


Contatti

museo@comune.lissone.mb.it

039 2145174 – 039 7397202

www.museolissone.it



Ufficio stampa

Sara Zolla | press@sarazolla.com | T. 346 8457982

venerdì 22 ottobre 2021

Milano Music Week 2021 - Music Rocks Here

Sarà Vasco Rossi a inaugurare ufficialmente l’edizione 2021 della settimana della musica di Milano con un esclusivo keynote sul canale streaming della Milano Music Week in occasione della pubblicazione, il 12 novembre, del nuovo album “Siamo qui”.

Dopo il successo di una edizione tutta online la “settimana della musica” torna dal 22 al 28 novembre con i nomi più importanti del panorama italiano.  I principali attori della filiera, con un ampio programma di appuntamenti in presenza e online, guardano insieme al futuro dell’industria musicale coinvolgendo addetti ai lavori e appassionati.

Promossa e fortemente voluta da Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori), ASSOMUSICA (Associazione di organizzatori e produttori italiani di spettacoli musicali dal vivo) Milano Music Week si conferma un evento consolidato e atteso, dopo il successo dell’edizione 2020 online che ha visto 149 appuntamenti fra panel, webinar, workshop, incontri, concerti e dj set, oltre 50.000 ore viste e più di 500.000 visualizzazioni in diretta, 198 artisti, più di 300 professionisti coinvolti.

La musica dal vivo e il mondo dei live club saranno al centro della quinta edizione - dal titolo Music Rocks Here - per riportare ancora una volta l’attenzione su uno dei settori più colpiti dalla crisi pandemica che, dopo mesi di stop e continui dibattiti politici, sta finalmente provando a ripartire e a ritrovare il suo pubblico.

Non a caso Apollo Milano – popolare club nel cuore dei Navigli e punto di riferimento per il mondo musicale - quest’anno diventerà la nuova casa della Milano Music Week ospitando diversi appuntamenti tra performance live, incontri e panel. Un segnale concreto per la ripresa degli eventi musicali nella città meneghina e un messaggio positivo a supporto dell’intero settore. A partire dalla Città Metropolitana di Milano, capitale della musica e città italiana con il più alto numero di live club, l’obiettivo è infatti quello di sottolineare il bisogno sempre più forte di tornare a vivere l’esperienza e l’emozione di una performance dal vivo restituendo la musica ai suoi luoghi, fermi da troppo tempo.

"Nonostante la Milano Music Week non si sia mai fermata, nemmeno nel 2020 in piena pandemia, tornare dal vivo in questa quinta edizione è una grande emozione perché dà il senso della definitiva ripartenza delle attività artistiche in città. Mettere la musica al centro della vita culturale di Milano significa non solo riaccendere l'entusiasmo e la fiducia, ma anche far ripartire i motori della creazione, quelli della produzione e tutta la filiera della musica live. Il programma di questa quinta edizione riserva inoltre molta attenzione a uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ovvero il mondo dei live club, che costituiscono una rete diffusa molto importante nei diversi quartieri della città", dichiara Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano.

L’edizione in avvio della MMW si arricchisce inoltre di una nuova curatela artistica: Nur Al Habash, Direttrice della Fondazione Italia Music Lab nuovo hub nato da un’idea di SIAE per il sostegno ai giovani music creator italiani, affianca infatti lo storico curatore artistico Luca de Gennaro - VP Talent & Music ViacomCBS Networks per Sud Europa e Medio Oriente - per la selezione delle proposte e dei contenuti che daranno vita al ricco programma della settimana tra concerti, showcase, mostre, panel, workshop, incontri e appuntamenti speciali.

È per me un onore affiancare quest’anno Luca de Gennaro nella curatela di un evento prestigioso come la Milano Music Week, soprattutto nell’esatto momento in cui, dopo quasi due anni di fermo, finalmente si parla di una vera ripartenza anche nel mondo della musica dal vivo” – dichiara Nur Al Habash – “Il periodo pandemico ha dimostrato come la musica, e in particolare quella live, sia un elemento fondamentale per il benessere fisico e mentale dei cittadini, e per la costruzione di una socialità sana e forte. Milano è una delle città italiane che pone più attenzione all’offerta musicale e al dialogo con i live club, e un evento come la Milano Music Week lo dimostra. L’edizione 2021 sarà fondamentale per testare e impostare un nuovo standard, non solo per la modalità ibrida dell’evento che permetterà a tutti di seguire gli appuntamenti anche da casa, ma anche per una nuova consapevolezza sociale e politica attorno alla musica che porti nuova linfa a tutto il settore, a partire dagli stessi music creator.

La quinta edizione di Milano Music Week accoglierà il ritorno della musica nei luoghi fisici” – dichiara Luca de Gennaro – “L’esperienza della edizione digitale del 2020, seguita da un largo pubblico ben oltre i confini cittadini, ci ha insegnato che la tecnologia dello streaming può essere utile ad amplificare ciò che accade nel mondo reale, che è dove vogliamo tornare quest’anno. Gli eventi della Milano Music Week saranno ospitati soprattutto dai locali che programmano musica tutto l’anno, forniscono un palco agli artisti, producono arte e cultura, e negli ultimi due anni hanno sofferto, prima costretti alla chiusura e poi alla costante incertezza sulla riapertura. La fruizione online degli eventi sarà di certo una parte importante del programma, presentando anche contenuti esclusivi, ma le destinazioni che abbiamo scelto di privilegiare saranno i music club. Vogliamo che sia la prima Milano Music Week di una nuova era per la musica in città, e il primo segno di rinnovamento è il gradito ingresso nel nostro gruppo di lavoro di Nur Al Habash, che con me condivide oneri e onori come curatrice artistica, e con la quale stiamo costruendo il calendario di una settimana che vogliamo rappresenti una vera ripresa degli eventi musicali nella nostra città, che sia divertente e stimolante per il pubblico, e che serva al mondo della musica, con le sue professionalità e il suo indotto, per tornare finalmente a respirare”.

Il palinsesto della MMW21 vedrà quindi tornare gli eventi dal vivo diffusi nella città metropolitana, insieme a una serie di iniziative online che, anche quest’anno, permetteranno alla manifestazione di espandersi oltre i confini di Milano con l’obiettivo di diventare sempre di più una piattaforma internazionale. Tra gli appuntamenti consolidati della settimana ritroveremo “MMW Incontra”, il format ideato da Milano Music Week con un ciclo di incontri in cui alcuni fra i nomi più amati della musica italiana e internazionale raccontano al pubblico la propria musica attraverso aneddoti e curiosità.

L’immagine della Milano Music Week, ideata e realizzata da Daniele Amedeo, è una mano in 3D, icona del gesto della mano rock per eccellenza, che “riemerge” illuminata da una luce di taglio, vivace e notturna insieme. Music Rocks Here è il titolo che riecheggia quelli delle scorse edizioni, a sottolineare quest’anno il ruolo di traino di una manifestazione sempre più al centro della scena, forte e diretta, che si impegna per la musica in una fase necessariamente operativa e di ripartenza. Al centro del video promozionale che accompagnerà tutta la comunicazione una sequenza di mani che compiono azioni legate alla musica suonata e riprodotta nei suoi spazi e nei diversi mondi.

Anche per questa edizione, Linecheck - Music Meeting and Festival sarà main content partner di MMW. Dal 23 al 25 novembre torna l’appuntamento dedicato agli addetti ai lavori e amanti della musica che avrà luogo in un nuovo formato ibrido - in presenza e in diretta streaming - con tre giorni di incontri, workshop, panel e showcase dedicati al mercato e alla filiera musicale nazionale e internazionale. Prodotto da Music Innovation Hub - Impresa Sociale, Linecheck, la più importante music conference italiana, quest’anno si presenta con un taglio tutto nuovo, ispirato dal tema REVERSE. Milano incontrerà l’Europa degli innovatori della filiera musicale, protagonisti di quel cambiamento in chiave digitale e green che sarà la cifra dello sviluppo sostenibile anche nel settore musicale. Attraverso la piattaforma digitale live.linecheck.it, il festival connetterà Londra, Berlino, Amburgo, Haldern, Parigi e Madrid dove si svolgeranno altrettante serate in presenza che in contemporanea con Milano comporranno il programma musicale dell’evento. Una scelta dettata anche dall’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale di viaggi e trasferte. A Base Milano invece, vero headquarter del festival, oltre 30 start-up ed innovatori proporranno le proprie soluzioni tecnologiche a servizio della filiera agli oltre 1000 delegati nazionali ed internazionali ed ai 150 tra speaker e rappresentanti istituzionali, impegnati nel raccontare in 80 panel tematici il futuro dell’industria musicale.


Fra i media partner già confermate ritroveremo Billboard Italia, Rockol, Radio Capital, Accordo.it

Confermano inoltre la loro presenza anche per questa edizione CPM Music Institute, SAE Institute e ALMED - Master In Comunicazione Musicale in qualità di educational partners, mentre DICE torna come ticketing partner dell’iniziativa.


Informazioni

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Ufficio stampa Milano Music Week

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domenica 17 ottobre 2021

Apre la “Vi.P. Gallery Venezia” e inaugura la stagione, tra fotografia, scultura e pittura, con una selezione degli artisti in permanenza

Si è aperta ufficialmente domenica 17 ottobre 2021, la nuova stagione targata “Vi.P. Gallery- Virgilio Patarini Arte Contemporanea” della Galleria ItinerArte a Venezia, in Rio Terà della Carità – Dorsoduro 1046, accanto alle Gallerie dell’Accademia.

L’artista, curatore e critico Virgilio Patarini titolare e direttore artistico della Vi.P. Gallery ha collaborato con continuità con la Galleria ItinerArte di Maria Novella Papafava Dei Carraresi, a Venezia, fin dall’esordio di quest’ultima, oltre sette anni fa, e ora, dopo aver aperto tre anni fa un grande spazio espositivo in Valcamonica, la prima “Vi.P. Gallery” (attualmente capofila di una vera e propria Biennale della Valcamonica che collega musei e importanti realtà del bresciano) e due anni fa una seconda “Vi.P. Gallery” a Milano sul Naviglio Grande, ha ora deciso, in accordo con la proprietà, di trasferire a Venezia l’attività della seconda Vi.P. Gallery, portando in laguna una selezione di artisti vecchi e nuovi provenienti da mezza Italia, tra pittura, fotografia e scultura, per un palinsesto ricco e variegato che alternerà ogni due settimane circa, nei due spazi della galleria, mostre personali, collettive tematiche e mostre degli artisti in permanenza come questa di apertura.

In esposizione già da domenica scorsa e fino a venerdì 22 ottobre opere dei fotografi Carlo D’Orta, Massimo Rana e Graziano Filippini, degli scultori Domenico Scolaro, Rinaldo Degradi e Maria Luisa Ritorno, degli artisti visivi Alberto Besson e  Vito Carta, e dei pittori Luisa Ghezzi, Laura Longhitano, Paola Gamba, Walter Bernardi, Michel Patrin, Alessandra Sanvito, Alessandra Cantamessa, Fiorella Manzini, Franco Maruotti, Ivo Stazio e lo stesso Patarini.

Mostra aperta il martedì e il giovedì dalle ore 10 alle 13, il mercoledì, venerdì e sabato dalle 17 alle 20; domenica dalle 16 alle 19.

Ingresso libero.


Sabato 23 ottobre alle ore 16 inaugurazione della prima mostra personale in calendario con la pittrice bergamasca Alessandra Cantamessa

Nei prossimi giorni sul sito www.zamenhofart.it il calendario dettagliato delle mostre fino a fine luglio 2022.


Zamenhof Art

email: galleria.zamenhof@gmail.com

sito: www.zamenhofart.it   - cell. 3392939712  

  

Sedi espositive:

Vi.P. Gallery Valcamonica- Virgilio Patarini Arte Contemporanea 

Località Crist, via Nazionale, 35, 25050 Niardo (BS)


Vi.P. Gallery Milano

Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4

giovedì 14 ottobre 2021

THERE IS NO PLACE LIKE HOME

Il progetto THERE IS NO PLACE LIKE HOME dedica la sua VI edizione a Roma, in un luogo che metaforicamente incarna la complessità di una città stratificata, carica di tensioni e generatrice di visioni: lungo via del Mandrione, al civico 347, all’interno di un grande edificio, ex fabbrica del Chinotto Neri e più recentemente sede di una storica palestra di pugilato, un gruppo di artisti – Sonia Andresano, Josè Angelino, Elena Bellantoni, Paolo Canevari, Stefano Canto, Simona Caramelli, Eleonora Cerri Pecorella, Alessandro Cicoria, Christophe Constantin, Giovanni De Cataldo, Federica Di Carlo, Marco Fedele Di Catrano, Stanislao Di Giugno, Federica Di Pietrantonio, Marco Eusepi, Roberta Folliero, Shay Frisch, Alessandro Giannì, Luca Grimaldi, Felice Levini, H. H. Lim, Monica Lundy, Davide Manuli, Diego Miguel Mirabella, Alberto Montorfano, Lulù Nuti, Giorgio Orbi, Luca Maria Patella, Nicola Pecoraro, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti, Giuseppe Pietroniro, Alfredo Pirri / Polisonum, Daniele Puppi, Marco Raparelli, Andrea Salvino, Alessandro Sarra, Gabriele Silli, Donatella Spaziani – sono stati invitati a presentare un’opera pensata per lo spazio.

Dalle ore 12.00 di venerdì 29 ottobre fino a mezzanotte di domenica 31 ottobre, con la direzione artistica di Giuliana Benassi, lo spazio del Mandrione sarà sede espositiva d’eccezione: stretto tra due linee di tensione, la ferrovia e l’antico acquedotto romano, il pubblico potrà visitare la mostra all’interno dello stabile e nell’area circostante dove le opere sono dislocate in relazione o in contrasto con lo spazio che le ospita.


Gli artisti partecipanti sono tutti legati a Roma in quanto città d’elezione e, vari per linguaggio e generazione, raccontano in maniera diversa il loro legame con la città, attraverso l’interazione con lo spazio prescelto.

Opere installative, video, pitture e interventi sonori e performativi accompagneranno il visitatore lungo il percorso espositivo, di giorno e di notte.

THERE IS NO PLACE LIKE HOME è un progetto d'arte contemporanea nato a Roma nel 2014. Dalla V edizione è sviluppato dagli artisti Giuseppe Pietroniro e Daniele Puppi insieme a Giuliana Benassi, supportato da Pietroarco Franchetti. Ha l’obiettivo di creare un dialogo tra gli artisti, il territorio e il pubblico, attraverso la costruzione di mostre in spazi e luoghi sempre diversi.

 

Performances e installazioni spazio-temporali

Venerdì 29 ottobre, ore 23.00

Cesare Pietroiusti, “Linguale”, performance.


Venerdì 29 ottobre – Sabato 30 ottobre, da mezzanotte all’alba

Lulù Nuti, “Notturno”, gesso, cemento, colla da piastrelle, pigmenti, plastica, filo di rame e intervento notturno.


Venerdì 29 ottobre – Domenica 31 ottobre, ogni giorno alle ore 18.00 e all'alba

Donatella Spaziani “Incontro di poesia” con Elisa Davoglio, Fabio Orecchini, Jonida Prifti, Laura Cingolani, Lidia Riviello, Luca Alvino, Luca Tedesco, Marco Giovenale, Maria Grazia Calandrone, Sara Ventroni, WOW-Incendi Spontanei.


Sabato 30 ottobre, ore 17.00

Paolo Canevari, "Bites", installazione/performance, smalto acrilico su pneumatici e cani alla corda, catena.


Sabato 30 ottobre, ore 17.45 – Domenica 31 ottobre ore 12.00

Sonia Andresano, “Jet lag”, 2021, video installazione, performance in collaborazione con Marco Rovinelli.



Il programma dettagliato delle performance sarà pubblicato in concomitanza dell’apertura della mostra su Instagram @thereisnoplacelikehome_rome

Misure anti-Covid : È obbligatorio il Green Pass e l’uso della mascherina negli spazi interni.


Per raggiungere lo spazio

In auto o moto: è possibile raggiungere via del Mandrione 347 da Via Tuscolana, all’altezza di Porta Furba.

Mezzi di trasporto pubblici: Metro A. Fermata Arco Di Travertino, 15 minuti a piedi.---


THERE IS NO PLACE LIKE HOME | ROME

via del Mandrione 347 – Roma


Artisti

Sonia Andresano, Josè Angelino, Elena Bellantoni, Paolo Canevari, Stefano Canto, Simona Caramelli, Eleonora Cerri Pecorella, Alessandro Cicoria, Christophe Constantin, Giovanni De Cataldo, Federica Di Carlo, Marco Fedele Di Catrano, Stanislao Di Giugno, Federica Di Pietrantonio, Marco Eusepi, Roberta Folliero, Shay Frisch, Alessandro Giannì, Luca Grimaldi, Felice Levini, H. H. Lim, Monica Lundy, Davide Manuli, Diego Miguel Mirabella, Alberto Montorfano, Lulù Nuti, Giorgio Orbi, Luca Maria Patella, Nicola Pecoraro, Alessandro Piangiamore, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti, Giuseppe Pietroniro, Alfredo Pirri / Polisonum, Daniele Puppi, Marco Raparelli, Andrea Salvino, Alessandro Sarra, Gabriele Silli, Donatella Spaziani.


Direzione artistica

Giuliana Benassi


Inaugurazione

venerdì 29 ottobre, ore 12.00


Durata

29-30-31 ottobre 2021


Orari-

h 24  / dalle 12.00 di venerdì 29 ottobre alle 00.00 di domenica 31 ottobre 2021.


Ingresso gratuito

Green Pass obbligatorio

Info e contatti: info@thereisnoplace.com

Tel. +39 333 1230817 – +39 328 9045021

www.thereisnoplace.com

 

Ufficio stampa

Sara Zolla | +39 346 8457982 | press@sarazolla.com

 

Grafica

Guido Grignaffini


Staff

Martina Iele, Niccolò Giacomazzi, Benedetta Monti, Gerardo Cardilli, Marco Falchetti, Samuel Kamara


Allestimento

Sauro Radicchi, Riccardo Tartaglini


Sponsor tecnico

Si ringrazia Pietro Faruffini


In collaborazione con

Casilina Vecchia Mandrione – Noi ci siamo

Ristorante da Mauro al Mandrione

sabato 9 ottobre 2021

Il passo e il suono di Elisa Cuppini e Claudio Fasoli,

Danza a suono di Jazz. Domenica 10 ottobre alle 17.30, l’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, ospita Il passo e il suono, una produzione originale di ParmaFrontiere, che fa il suo debutto nell'ambito della XXVI edizione di ParmaJazz Frontiere Festival. Lo spettacolo vede uno storico esponente del jazz e della musica creativa italiana come Claudio Fasoli in dialogo con la danza dell’artista parmigiana Elisa Cuppini.

Claudio Fasoli, la cui carriera sterminata va dagli anni Settanta coi Perigeo a collaborazioni con tutta la scena europea e mondiale, non è certo nuovo alla collaborazione con la danza, una pratica che porta avanti da moltissimo tempo. Per descrivere il progetto ci affidiamo alle parole di questo straordinario artista: “Il passo della danzatrice e il suono del sassofono sono identità espressive che appartengono alla storia della cultura, alla storia dell’arte e anche, paradossalmente, alla storia della quotidianità. Il grande mistero è come e perché questi due linguaggi così differenti possano coniugare un procedimento espressivo così esauriente, funzionale e suggestivo che nella storia dello spettacolo succede spesso di incontrare, conoscere ed apprezzare”.

A questo interrogativo i due artisti daranno una risposta coinvolgente secondo i loro codici naturali e i loro mondi plastici e sonori.


Domenica 10 ottobre 2021, ore 17. 30

Claudio Fasoli & Elisa Cuppini

Il passo e il suono 


Produzione ParmaFrontiere 2021

Abbazia Di Valserena

CSAC - Centro Studie e Archivio della Comunicazione

Università di Parma 

Biglietti

intero euro 18.00; ridotto euro 15.00

Info e prenotazioni

ParmaFrontiere | Tel. 0521. 238158 e 0521.1473786 | info@parmafrontiere.it

lunedì 4 ottobre 2021

Un' Invettiva inopportuna a DOM la cupola del Pilastro.

Una nuova produzione di LAMINARIE, ideata, diretta e interpretata da Febo Del Zozzo, con la drammaturgia di Bruna Gambarelli, un testo poetico inedito dello scrittore Matteo Marchesini e la collaborazione di Matteo Braschi, Riccardo Uguzzoni, Perla Degli Esposti e Marcella Loconte, debutta martedì 26 ottobre presso DOM la cupola del Pilastro. Il titolo di questo nuovo lavoro è Invettiva inopportuna.



Prodotto da LAMINARIE e coprodotto da ERT / Teatro Nazionale, Invettiva inopportuna sarà in replica: 28 ottobre ore 21.00; 30 ottobre ore 18.00; 3-5 novembre ore 21.00; 7 novembre ore 19.00. Il lavoro è accompagnato anche da una pubblicazione, il n°9 della rivista Ampio raggio esperienze d'arte e di politica.

Un dispositivo scenico, “prologo” alla rappresentazione, accoglie gli spettatori: è tutto qui.

Si tratta di un’opera installativa costituita da un grande anello di metallo, su cui è collocata la scritta luminosa Il teatro valorizza gli imprevisti. Il dispositivo è azionato da un motore che induce movimento circolare crescente all’anello fino a rendere illeggibile il messaggio.

In scena un uomo solo, al centro di una complessa struttura di carrucole e corde tra le quali cerca di districarsi faticosamente.

L’uomo, in piedi, tiene in mano un foglio consunto, e con una gestualità incerta e nervosa lo apre e lo richiude più volte, cercando di leggere ciò che c’è scritto, senza riuscirvi.

Il suo volto è coperto, inscrutabile allo sguardo.

Mentre le luci a poco a poco chiariscono la complessità del reticolo – due chilometri di corde che si configurano come groviglio di impedimenti, un paesaggio impervio che ostacola ogni movimento – l’uomo tenta più volte, inutilmente, di liberarsi.

Lotta contro il mondo che lo ospita, che lui stesso ha costruito con gli strumenti del teatro.

I suoi gesti provocano suoni netti, a volte assordanti, a volte assonanti. 

L’installazione teatrale appare come un unico grande corpo sonoro, in cui le corde, il corpo dell’attore e lo spazio vibrano all’unisono.

L’uomo, muovendosi da un punto all’altro sulla scena, tira, sfila, strattona le corde fino a fare crollare la grandiosa costruzione.

Lo spettacolo si basa sul desiderio di restituire al pubblico un pensiero sulla funzione dell’arte che non si rassegna ad essere uno strumento consolatorio ma si ostina ad essere un dono complesso, disarticolato, improduttivo.

Lo spettacolo rientra nell'ambito di un progetto che coinvolge oltre a LAMINARIE/DOM la cupola del Pilastro e ERT / Teatro Nazionale anche il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna. 

Il dispositivo scenico è tutto qui, precedentemente esposto al MAMbo, dal 5 al 22 ottobre sarà allestito nel foyer del Teatro Arena del Sole. Ingresso libero. 



martedì 28 settembre 2021

Dodicesima edizione del Corto e Fieno – Festival del cinema rurale

Corto e Fieno – Festival del cinema rurale arriva alla sua dodicesima edizione, in programma l’1, 2 e 3 ottobre 2021 sul lago d’Orta, nei Comuni di Ameno, Miasino e Omegna tra le province di Novara e Verbania, in Piemonte.


Un festival singolare che da più di un decennio continua a scovare e mostrare film di altissima qualità: film già presentati a prestigiosi festival internazionali, ma anche film mai visti e invisibili, prime italiane, occasioni per mostrare uno spaccato di quel rapporto fondamentale che lega tutti noi alla natura e al lavoro della terra.

Corto e Fieno parte da un’idea semplice: portare sullo schermo campagna, ruralità, prati, boschi, acque, animali, donne e uomini. Ogni anno permette di interrogarsi sulla ruralità oggi, in Italia e in giro per il mondo. Riflette sull’importanza della terra e dello starle vicino. E lo fa attraverso i suoi film: film di genere, documentari, interviste, narrazioni, animazioni.

Due le sezioni in concorso, con la metà dei film presentati nel 2021 diretti da donne. Frutteto, concorso internazionale cortometraggi, con 20 film selezionati (più uno fuori concorso); e i 15 lavori di Germogli – Disegnare il cinema, concorso internazionale per animazioni e cortometraggi animati. Si aggiunge la proiezione speciale di Honeyland – Il regno delle api, documentario candidato all’Oscar (Miglior documentario e Miglior film internazionale), vincitore del Premio della giuria al Sundance Film Festival. Girato nella Repubblica della Macedonia del Nord, è il racconto della straordinaria storia di Hatidze, l’ultima donna cacciatrice di api selvatiche in Europa. Ma anche la lezione di Bruno Fornara, critico cinematografico e selezionatore dalla Mostra del Cinema di Venezia, che nella sezione Sempreverde esplora un grande film della storia del cinema legato al mondo rurale.


Per le trame dei film e le informazioni complete sull’edizione 2021 (e gli eventi off pre e post festival): https://cortoefieno.it

Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito. Sono obbligatori il green pass e la prenotazione via email a: cortoefienofestival@gmail.com

Qui il programma completo: https://bit.ly/CeFprogramma2021


Corto e Fieno nasce nel 2010 da un’idea dell’Associazione Asilo Bianco ed è diretto da Paola Fornara e Davide Vanotti. È un festival curioso fatto da persone per persone. Ed è anche un viavai di storie: quelle viste sullo schermo e quelle che vengono scritte ogni anno nelle giornate di proiezioni, in quell’atmosfera magica intorno al lago d’Orta tra ville, stalle, granai, fienili, maneggi, sale cinematografiche e teatri, tutti alla pari. Negli anni sono state organizzate proiezioni un po’ ovunque. E anche se quest’anno, causa Covid, salta la proiezione in stalla, restano le atmosfere rurali dei pascoli e prati sulle alture del lago, così come le occasioni e gli incontri con i produttori locali. Sono confermati due mercatini: sabato 2 ottobre a Omegna in piazza Beltrami – miele e apicultori, domenica 3 ottobre nel parco di Villa Nigra a Miasino – formaggi, verdure e prodotti a km0. Così come due laboratori per i più piccoli legati ad api, circo, vita green e plastic free, subito dopo le proiezioni della sezione Germogli.

La locandina 2021 è firmata da Massimo Caccia, artista poliedrico che mette in scena uno spaesato mondo animale colto all’interno di improbabili situazioni di vita quotidiana, collaboratore del Corriere della Sera per cui realizza le illustrazioni del supplemento laLettura. Così Caccia: “Quando mi hanno chiesto di creare l'immagine per il manifesto di Corto e Fieno ho pensato subito a due animali rurali che si legassero, in qualche modo, alle due parole: il pulcino (corto) e la mucca (fieno). A quel punto mancava un riferimento al cinema. Buio (il pulcino con gli occhi chiusi) e sguardo (della mucca) sono le prime parole che mi sono venute in mente pensando a una sala cinematografica. Il fotogramma era pronto”.

Infine, come pre-apertura del festival, sabato 25 settembre inaugura (con una proiezione speciale) alle ore 17 presso le sale del Forum di Omegna, Fondazione Museo Arti e Industria, la mostra Le donne nel lavoro agricolo attraverso i documenti dell’Archivio Storico SDF. Uno spaccato fondamentale della vita del ‘900 italiano attraverso lo straordinario contributo che ebbero le donne nel lavoro agricolo, grazie al materiale conservato e valorizzato dall’Archivio Storico SDF. Fino a domenica 10 ottobre – anche in questo caso ingresso libero con Green Pass.


Per tutte le informazioni www.cortoefieno.it | info@cortoefieno.it

IG Rural Film Festival | Asilo Bianco

FB Corto e Fieno – Rural Film Festival | Asilo Bianco

Corto e Fieno ringrazia per il sostegno: Fondazione CRT, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Italia-Svizzera, Fondazione Cariplo, Regione Piemonte, Comune di Ameno, Comune di Miasino, Città di Omegna, ATL della Provincia di Novara, Ricola, SDF Archivio Storico, S.O.M.S. Omegna, La Stampa, 1977, Touring Club Italiano, Cineforum Omegna, Forum Omegna, Parco della Fantasia Gianni Rodari, Biblioteca Civica di Omegna, Consorzio Nebbioli Alto Piemonte, Lago d’Orta Plastic Revolution, Amossola, Consorzio Maggiore, Apiario d’Autore, Comune di Borgomanero, Italgrafica.


Ufficio stampa: Paola Fornara (Asilo Bianco) | 346 3002931 | paola.fornara@gmail.com


martedì 21 settembre 2021

Festa di San Michele a Bagnacavallo

In occasione della settimana dedicata alla Festa di San Michele, patrono di Bagnacavallo, MAGMA propone una rassegna di musica contemporanea all’interno del chiostro del monumentale Convento di San Francesco, che ospita fino all'8 dicembre la mostra Il Rituale del Serpente. Animali, simboli e trasformazioni, a cura di Viola Emaldi e Valentina Rossi, con opere di Mark Dion, Bekhbaatar Enkhtur, Valentina Furian, Claudia Losi, Marco Mazzoni, Marta Pierobon, Luigi Presicce, Lorenzo Scotto di Luzio, Dana Sherwood, Filippo Tappi, Davide Rivalta, Emilio Vavarella.  

Francesca Heart

Venerdì 24 e sabato 25 settembre si esibiranno cinque progetti artistici italiani fortemente legati alla tematica del viaggio spirituale grazie ad ascolti intimi e introspettivi, con influenze rituali e tribali.

Venerdì 24 settembre a inaugurare la rassegna saranno due artisti: Demetrio Cecchitelli e Giovanni Di Domenico. Demetrio Cecchitelli è un musicista, compositore e artista di ricerca. Giovanni Di Domenico, artista di origine romana ma di base a Bruxelles, pianista e compositore dalla poetica altalenante tra elaborazione sperimentale e sentimento pop, tra avanguardia e spontaneità, si esibirà in un live piano solo acustico.

Sabato 25 settembre saranno tre i progetti coinvolti: Francesca Heart, Francesco Cavaliere e Babau. Francesca Heart, nome d’arte di Francesca Mariano, è un'artista performer attiva nell’ambito della danza contemporanea e delle pratiche curative del corpo. Il suo live sarà ricco di influenze estetiche e sonore immaginarie, un suono new age 2.0. Nel cuore della serata si esibirà Francesco Cavaliere, artista attivo fra Berlino e Torino definito “uno scriba parlante”. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività polimorfa che integra scrittura, suono, voce, disegno, scultura, che mirano a stimolare l’immaginario attraverso lunghi viaggi e presenza effimere. A chiudere la rassegna sarà la band BABAU, progetto di base a Milano formato dai marchigiani Matteo Pennesi e Luigi Monteanni, fondatori della label dal respiro internazionale Artetetra. Sono un duo eclettico e legato all’esotismo, il loro live di suoni tribali miscelati a computer music e tecniche impro.

Domenica 26 settembre dalle ore 10.30 alle 19.30 nella corte del Convento si terrà l'Handmade Market a cura di Garage Sale con Dj Set.


 

𝗩𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟮𝟰 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲

𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝘿𝙞 𝘿𝙤𝙢𝙚𝙣𝙞𝙘𝙤 + 𝘿𝙚𝙢𝙚𝙩𝙧𝙞𝙤 𝘾𝙚𝙘𝙘𝙝𝙞𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞

ORE 21:30 - 24:00

๏ 𝘿𝙚𝙢𝙚𝙩𝙧𝙞𝙤 𝘾𝙚𝙘𝙘𝙝𝙞𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞, LIVE 𝘰𝘳𝘦 22:00 

๏ 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 𝘿𝙞 𝘿𝙤𝙢𝙚𝙣𝙞𝙘𝙤, LIVE 𝘰𝘳𝘦 23:00 

𝗖𝗼𝘀𝘁𝗼: 𝟳€ (𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘴𝘶 𝘝𝘪𝘷𝘢𝘛𝘪𝘤𝘬𝘦𝘵 https://www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/rituale)


𝗦𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟱 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲

𝗕𝗮𝗯𝗮𝘂 + 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗖𝗮𝘃𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 + 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗛𝗲𝗮𝗿𝘁 

ORE 21:00 - 24:00

๏ 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗛𝗲𝗮𝗿𝘁, LIVE 𝘰𝘳𝘦 21:30 

๏ 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗖𝗮𝘃𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲, LIVE 𝘰𝘳𝘦 22:15 

๏ 𝗕𝗮𝗯𝗮𝘂, LIVE 𝘰𝘳𝘦 23:15

𝗖𝗼𝘀𝘁𝗼: 𝟳€ (𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘴𝘶 𝘝𝘪𝘷𝘢𝘛𝘪𝘤𝘬𝘦𝘵 https://www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/rituale)


Il Rituale del serpente. Animali, simboli e trasformazioni

A cura di Viola Emaldi e Valentina Rossi. 

Con opere di Mark Dion, Bekhbaatar Enkhtur, Valentina Furian, Claudia Losi, Marco Mazzoni, Marta Pierobon, Luigi Presicce, Lorenzo Scotto di Luzio, Dana Sherwood, Filippo Tappi, Davide Rivalta, Emilio Vavarella.


11 settembre - 8 dicembre 2021

Orari di apertura della mostra:

venerdì: ore 17-21; sabato e domenica: ore 10-12 e 15-18.


24, 27 e 28 settembre: ore 18-24;

25 e 29 settembre: ore 10-12 e 15-24;

26 settembre: ore 10-24.

Realizzata con il sostegno del Comune di Bagnacavallo e con il contributo di Molino Spadoni e Wall&decò.

Immagine correlata a cura di Wladimiro Bendandi (D+ studio).

Il collettivo MAGMA nasce nel 2014 dall’idea di Alex Montanaro, Ambrogio Sarni e Enrico Minguzzi, riuniti con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza nei confronti delle arti, della creatività e del proprio territorio. Dal 2015 MAGMA organizza eventi in cui convergono diverse discipline artistiche. Una commistione che coinvolge arti visuali, musica e performance, offrendo ai partecipanti la possibilità di spaziare oltre il proprio campo d’interesse, trovandosi attorniati da molteplici stimoli. In più occasioni i protagonisti degli eventi sono stati i “teatri” stessi in cui si sono svolti; luoghi dimenticati e architetture in disuso che però conservano una grande carica emozionale ed un importante valore storico. In questo modo le espressioni artistiche e creative portano l’attenzione sul contenitore, il quale a sua volta valorizza il contenuto incorniciandolo nei propri spazi (www.magma.zone)



Ufficio stampa: Irene Guzman | irenegzm@gmail.com | +39 349 1250956

sabato 18 settembre 2021

With Hegel in the XXI century. A Philosophical Exhibition

Dal 23 settembre al 7 ottobre 2021 si terrà a Roma la mostra "With Hegel in the XXI century. A Philosophical Exhibition" nella sede dell’Università degli Studi di Roma Tre (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo) in Via Ostiense 234, a cura di Francesca Iannelli, Frédérique Malaval, Chiara Anastasia Moda e Maria Stadirani.


L’esibizione è stata organizzata all’interno del progetto Hegel Now in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma Tre, l'Università Paul-Valéry di Montpellier e la Società Filosofica Italiana, con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.

L’inaugurazione è prevista per il 23 settembre dalle ore 16:00 alle ore 19:30 presso l’Aula Magna della Scuola di Lettere, Filosofia e Lingue - Via Ostiense 234 - Roma .

Le opere esposte evocheranno temi e figure centrali della filosofia di Hegel: dalla nozione di Verdopplung alla dialettica, dal riconoscimento alla nozione di spirito fino alla controversa tesi della fine o morte dell’arte. Altre sezioni della mostra – “Hegel revisited”, “Hegel virtual”, “Hegel urban” - saranno dedicate alle riletture contemporanee della filosofia hegeliana e alle contaminazioni tra la filosofia di Hegel e i linguaggi artistici del nostro presente, dalla Street art ai social. È possibile prenotare le visite per il giorno dell’inaugurazione o per i giorni successivi tramite l’invio di una mail con nome e cognome e orario di preferenza al seguente indirizzo: hegelexhibition@gmail.com.

Gli orari di visita sono dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 19.00 e il sabato dalle ore 9.00 alle 13.00.


Con opere di:

Andrea Volo (Italia)

Felice Cimatti (italia)


Agostino Bonaventura (Italia)


Maeva Gardenat (Francia)

Didymos (Italia)

Tito Amodei (Italia)

Francesca Tulli (Italia)

Bettie Elghanian (USA)


Magdalena Cichon (Germania)

Cendrine Rovini (Francia)

Manu Invisible (Italia)

Anastassia Tetrel (Francia/Russia)

Elisa Costa (Francia)


Olivia Vieweg (Germania)

Marco Locatelli e Raffaele Moretti (Italia/Germania)

Chiara Anastasia Moda, Maria Stadirani e Francesca Iannelli (Italia)


Con testi di:

Francesca Iannelli (Italia)


Frédérique Malaval (Francia)

Stefania Achella (Italia)

Giuseppe Cantillo (Italia)

Paolo D'Angelo (Italia)

Valerio Rocco Lozano (Spagna)

Frank Ruda (Scozia)


Carlo Emelò Redon (Colombia)

Erzsébet Rózsa (Ungheria)

Alain Patrick Olivier (Francia)

Stefano Antonelli (Italia)

Chiara Anastasia Moda (Italia)


Maria Stadirani (Italia)


Joshua De Loa (Italia)

Tayisiya Libokhorska (Italia)


Si ricorda che è necessario presentare il Green Pass all’ingresso principale della sede di Via Ostiense 234, dove verranno fornite tutte le informazioni per raggiungere gli spazi espositivi del Foyer dell’Aula Magna